Oggi vogliamo raccontarvi una storia un po’ diversa, un po’ speciale. Una storia di cibo, come sempre, ma letta da un punto di vista che ci sta molto a cuore e di cui di solito parliamo poco. Come facciamo le cose noi, in Gastronomica.
In particolare, come le abbiamo affrontate in queste difficilissime settimane di emergenza sanitaria e di quarantena. Vogliamo condividere la nostra esperienza perché speriamo che sia motivo di speranza e ottimismo anche per altre imprese, per mostrare che insieme si può, per ricordare che la forza di un’azienda è sempre la responsabilità verso tutti gli stakeholder, dai dipendenti ai collaboratori, dai fornitori ai clienti. E che da tutto questo si può scegliere quale azienda vogliamo essere. Passiva o attiva, che sopravvive o che vince.
La nostra storia ai tempi dell’emergenza Covid-19
Iniziamo raccontandovi la nostra storia in tempo di Covid-19:
- non abbiamo mai chiuso. Produciamo cibo e per questo abbiamo sempre rappresentato un anello fondamentale per la stabilità del Paese. Le scorte sono sempre state garantite, i supermercati hanno sempre lavorato, le persone non hanno mai avuto paura di trovarsi senza qualcosa da portare in tavola. E noi abbiamo fatto la nostra parte in questo disegno generale.
- abbiamo dovuto riorganizzarci in tempi record. Non avendo mai sospeso le attività, ci siamo adeguati ai sempre nuovi obblighi dei Decreti in tempo reale, man mano che venivano emanati. Questo ha richiesto una dose eccezionale di flessibilità e visione di insieme da parte della dirigenza, tantissima elasticità e disponibilità da parte dell’intero team e uno sforzo coordinato e coeso di tutta l’azienda. Se un solo tassello cedeva, il meccanismo si inceppava.
- abbiamo scelto di migliorare e non di sopravvivere. Abbiamo sfruttato la situazione di crisi, che ci imponeva di riorganizzarci profondamente, come un’occasione per rivedere al meglio le nostre procedure. In questo modo oggi lavoriamo in modo più efficiente ed efficace e manterremo il nuovo assetto anche per il futuro.
Cosa abbiamo fatto, in pratica? Da emergenza a opportunità
Invece di limitarci ad adeguare la struttura aziendale per rispondere alle richieste del Governo, abbiamo deciso di rivederla a fondo, efficientandola nelle procedure e negli snodi cruciali, con un occhio già proiettato al dopo crisi. Cioè? Le modifiche non sono state fatte con miopia, puntando solo ad adeguarsi alla normativa contingente, ma sono state sfruttate per migliorare in modo definitivo e duraturo l’intera organizzazione.
Il risultato? Ci siamo ritrovati con in mano una gestione migliore, più funzionale ed efficace, che sarà quindi mantenuta al termine della crisi.
Le norme di sicurezza prima di tutto
Ve l’abbiamo raccontato in un post di qualche mese fa. I primi step hanno interessato la parte relativa a sanificazione e norme igieniche. In particolare abbiamo da subito provveduto a:
- raddoppiare il numero di sanificazioni del nostro stabilimento, uffici inclusi
- favorire il telelavoro per i colleghi impiegati in ruoli di ufficio, per ridurre il personale presente in sede
- fornire il personale di dispositivi di sicurezza atti a limitare al massimo il rischio di contagio, in aggiunta alle normali dotazioni
La riorganizzazione del laboratorio
Ma la grandissima novità è stata la riorganizzazione interna del laboratorio.
Abbiamo di fatto abolito il classico concetto di turno in favore di un flusso di attività più ampio: i nostri cuochi si sono avvicendati nell’arco di tutte le 24 ore, andando e venendo in base alle proprie attività, e permettendoci di conseguenza di ottenere una diluizione del personale presente in contemporanea in sede, come da richieste di legge. Ma non solo!
Mentre prima era necessario produrre tutti i semilavorati e poi lavorarli il giorno dopo, concentrando l’attività dei dipendenti nelle stesse otto ore, adesso si è ottenuto di lavorare gli ingredienti all’inizio del flusso e ottenere il prodotto finito nella fase finale, nella stessa giornata. I vantaggi?
- riduzione delle scorte giornaliere
- maggior freschezza del prodotto finito, che viene lavorato dall’inizio alla fine in tempi minori
- efficientamento e miglior uso delle attrezzature: non sarà necessario averne in sovrappiù, proprio per il minor numero di personale presente in contemporanea, sarà possibile sanificarle al meglio, si avrà una riduzione naturale della manutenzione e dei casi di rottura per usura.
Un grazie tangibile
La direzione ha infine stabilito di stanziare parte dell’utile della Spa come ringraziamento concreto per l’enorme sforzo che tutti i nostri addetti hanno sostenuto – e ancora sostengono – in questi mesi particolari.
Cosa ci abbiamo guadagnato, in termini di gestione aziendale?
- Preservare la salute dei dipendenti. Per ragioni legali ed etiche, prima di tutto. Ma basta pensarci: se uno dei nostri lavoratori fosse stato trovato positivo al Coronavirus, avremmo rischiato di fermare l’intera azienda. E poi i dipendenti sono il nostro asset principale, non immaginiamo come potremmo proseguire nelle nostre attività se una parte di loro dovesse rimanere bloccata in isolamento.
- Mantenerci in regola e restare quindi aperti. abbiamo superato brillantemente ben due controlli dello Spisal, che si è perfino complimentato con noi per la prontezza, la rapidità e la funzionalità delle soluzioni che siamo stati capaci di mettere in campo.
- Migliorare la produttività aziendale. Abbiamo finito col produrre meglio e più rapidamente, riducendo le ridondanze, i tempi morti, le operazioni necessarie ma non funzionali (per esempio riguardo alle attrezzature, come spiegato sopra).
- Migliorare la flessibilità. Non abbiamo idea di come sarà il mondo, domani. Ma di una cosa siamo certi: abbiamo fatto un enorme allenamento di elasticità e flessibilità. Ci sentiamo pronti a rimodularci rapidamente di fronte a (quasi) qualunque esigenza il mercato ci presenti nel futuro. E questa è una qualità terribilmente preziosa.
- Speriamo anche di aver lavorato per guadagnare e mantenere la fedeltà e la soddisfazione dei nostri dipendenti, che si sono sentiti parte di un progetto di ampio respiro, in cui tutti erano chiamati a fare la propria parte, mentre nessuno veniva lasciato indietro. La Gastronomica è costituita da ciascuno di loro, da ciascuno di noi.
Covid: un’opportunità di crescita
In questo caso, la crisi stessa è alla base della nostra scelta di operare un cambiamento sostanziale e migliorativo, che non sarà abbandonato a crisi conclusa. Anche se qui in Gastronomica ci auguriamo di poter abbandonare presto termometri all’ingresso e dispositivi di sicurezza aggiuntivi: con l’arrivo dell’estate fanno un sacco di caldo! 😉
Col pensiero sempre rivolto a chi è stato segnato da questo enorme evento mondiale e a chi quotidianamente lotta per salvare la vita a tutti noi, ringraziamo ogni cittadino, ogni azienda e ogni nostro stakeholder per il contributo prezioso che ciascuno porta alla causa comune.